Un diamante di pregio può essere venduto per ottenere un buon guadagno, tuttavia bisogna subito preventivare che si tratta di un’operazione complessa, che necessita di periodi di tempo abbastanza lunghi e che occorre rivolgesi a un operatore professionale in questo campo.
In caso contrario le transazioni commerciali possono non rivelarsi sicure e spesso si ricevono offerte di acquisto a prezzi inferiori alle proprie aspettative.
Innanzitutto occorre fare una distinzione tra gemme di pregio e quelli commerciali: nella maggior parte dei casi, infatti, questi ultimi esemplari sono di mediocre qualità.
Di conseguenza anche quando si decide di rivenderli si ottengono quotazioni di basso-medio livello.
Inoltre molto spesso al momento dell’acquisto originario di un diamante si valuta se sia alla moda oppure di grandi dimensioni.
Si tratta di errori frequenti, che tuttavia sono scontati quando si rivende la pietra. Infatti a livello professionale una gemma viene valutata in base alla sua qualità intrinseca oppure al numero di carati.
Occorre tenere a mente che i carati non determinano le dimensioni del diamante ma il suo peso.
Diventa fondamentale fare questa distinzione perché sono solo gli esemplari di pregio che consentono di ottenere guadagni di una certa entità quando li si cede.
Un altro aspetto da considerare consiste nella stessa procedura di vendita.
Una volta determinato che il proprio diamante è di pregio si verifica come procedere: questo settore di mercato è molto ristretto e per avere un buon livello di sicurezza ci si deve rivolgere a operatori specializzati.
Infatti rivendere la gemma insieme al metallo pregiato che ne costituisce la montatura risulta essere una scelta sbagliata in quanto ne comporta la svalutazione.
I compro oro e i banco metalli in genere non sono attrezzati per valutare in maniera corretta le pietre preziose incastonate nei gioielli alienati dai privati come oro vecchio.
Di conseguenza si tratta di una soluzione che porta i monili (e soprattutto le gemme) a essere soggetti a un forte deprezzamento.
Il risultato è che si ottiene molto spesso una somma inferiore al reale valore del diamante e alla stessa cifra pagata originariamente al momento dell’acquisto.
Proprio per questo motivo è necessario fare affidamento su compro diamanti oppure su rivenditori professionali che abbiano nel loro staff un gemmologo esperto in grado di valutare in maniera corretta l’esemplare.
In genere, quando si rivende un diamante di pregio, è fondamentale fornire all’acquirente oppure all’intermediario tutta la documentazione allegata alla gemma.
Tra questi documenti il più importante è la certificazione della pietra, che ne attesta caratteristiche e valore.
Infatti il pregio di un diamante, e di conseguenza il prezzo di vendita, sono determinati da quattro fattori, indicati comunemente come le quattro C.
Si tratta del carat (numero di carati), del cut (taglio), della clarity (purezza) e del colour (colore).
In genere gli esemplari maggiormente apprezzati presentano un taglio a brillante e una colorazione nelle varie sfumature del bianco.
Infatti questa soluzione consente di far risaltare al meglio la bellezza e la luce interna della pietra preziosa grazie al grande numero di sfaccettature realizzate.
Inoltre la maggior parte dei diamanti ha un colore giallo-marrone e quindi una gemma limpida risulta essere particolarmente di pregio, valuta in maniera notevole e facilmente rivendibile.
Per conoscere il valore del proprio diamante bisogna verificare quanto riportato sulla documentazione allegata alla pietra al momento dell’acquisto.
Questa certificazione risulta essere molto utile anche per determinarne il pregio e l’importo per la rivendita.
Al suo interno sono indicate le quattro C e le principali caratteristiche della pietra preziosa.
Maggiore è l’affidabilità del certificato e più alta sarà la valutazione: i documenti migliori sono AGS e GIA.
Se non si possiede più la documentazione originaria, diventa difficile stabilire l’esatta quotazione della gemma.
Di conseguenza è necessario richiederne uno nuovo; ciò vale anche quando il certificato è molto vecchio perché è bene allegarne uno recente alla gemma.
I costi per il rilascio della documentazione sono ridotti, tuttavia occorre valutare quale sia il canale di vendita e il possibile guadagno ottenibile dalla transazione.
Si può anche optare per una stima da parte di un perito esperto, indipendente, imparziale e che non abbia interessi nella vendita.
In genere il possesso della certificazione è obbligatoria quando si effettua una vendita privata, mentre non risulta essere un requisito se ci si rivolge a un operatore professionale. Infatti sarà quest’ultimo a valutare l’esemplare.
Bisogna sempre tenere a mente che il prezzo di acquisto non risulta essere un punto di riferimento adatto in quanto molto spesso non viene fatto pensando al diamante come a una forma di investimento.
Anche per questo motivo si sconsiglia di optare per uno scambio oppure a una vendita privata o tramite un commerciante in conto vendita.
La soluzione migliore consiste nel rivolgersi a commercianti o venditori professionali. Si tratta anche della modalità più sicura in quanto mette al riparo da comportamenti poco leciti da parte dei possibili acquirenti.
Se non si possiede una certa esperienza nel settore e non si riesce a verificare quali siano i prezzi sul mercato e il loro andamento, un operatore specializzato consiglia al meglio il cliente su come procedere al meglio.